Dal quotidiano “Alto Adige” del 28/12/2021

Nella Foto: Ulrich Seitz

Il periodo più contemplativo dell’anno è molto impegnativo per molte famiglie del paese che si prendono cura dei loro parenti a casa.

Secondo i dati attuali dell’Associazione Alzheimer Alto Adige, in questo 2° anno di Covid ci sono circa 13.800 famiglie altoatesine in cui i malati di demenza vengono assistiti nelle loro 4 mura. Ulrich Seitz riferisce che molte delle persone colpite soffrono per la mancanza di prestazioni di supporto del sistema socio-sanitario pubblico, tempi di attesa molto lunghi per le visite specialistiche e ritardi nel trattamento delle domande di assegno di cura.

Seitz ricorda che la demenza è un disturbo del cervello che causa difficoltà nella vita quotidiana della persona, poiché le capacità cognitive, intellettuali, psicologiche e motorie sono gravemente compromesse. Affinché le famiglie disperate non si sentano completamente abbandonate in queste settimane, in cui molti servizi pubblici funzionano solamente con orari molto ridotti, il numero verde dell’Associazione Alzheimer Alto Adige 800660561 sarà presidiato senza restrizioni tutti i giorni dalle 7 alle 22, informa Seitz.

I sintomi comuni e crescenti, soprattutto in un periodo di pandemia, sono i seguenti:

  • Difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane
  • Perdita di memoria a breve termine con distinzione crescente
  • Difficoltà nell’eseguire compiti complessi
  • Incapacità di svolgere attività fuori casa
  • Difficoltà a riconoscere volti o luoghi
  • Irrequietezza, irritabilità, alterazione del ritmo sonno-veglia
  • Perdita completa dell’autonomia
  • Completa incapacità di comunicare (non parla/comprende)
  • Possibile stato vegetativo (in uno stadio molto avanzato)
  • disturbi cognitivi, che portano a disturbi comportamentali

Le persone con demenza spesso sperimentano la loro vita quotidiana come conflittuale o addirittura minacciosa; non capiscono più i processi e sono di conseguenza sopraffatti. Questo sconvolge, frustra e scatena la paura. Poiché è difficile per loro esprimere questi sentimenti a parole, spesso reagiscono in modo impaziente, arrabbiato o aggressivo. Questo comportamento può mettere gli assistenti in seri problemi emotivi. Tuttavia, è importante ricordare che il comportamento aggressivo è dovuto alla malattia piuttosto che all’individuo, sottolinea l’Associazione Alzheimer Alto Adige.

Seitz ricorda le seguenti necessità di intervento per i familiari impegnati nell’assistenza a domicilio: imparare a riconoscere i segnali di avvertimento per l’aggressione e disinnescarli il più possibile. Questi possono essere rumore, troppa luce, una voce troppo forte. Semplificare la vita di tutti i giorni al fine di ridurre i momenti di sovraccarico, cioè ad esempio, lasciare sempre le cose al loro posto, darle nel giusto ordine, mantenere le routine. Garantire che la persona con demenza si senta accompagnata nella vita di tutti i giorni, mantenendo il contatto visivo.

 

Come agire? 

  • Imparare a riconoscere i segnali di avvertimento per l’aggressione e disinnescarli il più possibile. Questi possono essere rumore, troppa luce, una voce troppo forte. 
  • Semplificare la vita di tutti i giorni al fine di ridurre i momenti di sovraccarico, cioè ad esempio, lasciare sempre le cose al loro posto, darle nel giusto ordine, mantenere le routine. Garantire che la persona con demenza si senta accompagnata nella vita di tutti i giorni, mantenendo il contatto visivo. 
  • Non sgridate il malato, non capirebbe: in realtà la sua rabbia non è rivolta contro di voi ma è una manifestazione del suo disagio o della sua paura. 
  • Riducete al minimo le situazioni che possono essere vissute come minacciose (dal malato); cercate di non contraddirlo in quanto la sua tolleranza alle frustrazioni è molto ridotta. 
  • Proponete le cose con calma e/o aspettate un momento adeguato. Se anche assumendo un comportamento adeguato, l’aggressività non fosse contenuta è utile sapere che esistono farmaci specifici che riducono il livello di aggressività del malato. 
  • Distrarre il malato, verificare che non siano dei dolori che provocano l’aggressività, p.es. dolori ai denti, infezione urinarie… 
  • Consultate il vostro medico o lo specialista delle demenze.

 

Informazioni più dettagliate su questo argomento sul nostro sito web sotto:“Alzheimer” – “Curare i malati di Alzheimer” – “Le 4 sfide nella cura”… 

 

…o scaricate direttamente qui il Pdf.

Gruppo di auto aiuto per familiari di persone malate di Alzheimer o altre forme di demenza

 

A causa dei provvedimenti di sicurezza anti-Covid, gli incontri del gruppo si svolgono
ogni primo lunedì del mese in modalità online,
dalle ore 17 alle ore 19.

Qui gli appuntamenti a venire …