Consigli per combattere l‘isolamento e il “Wandering”.
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Isolamento e Wandering: una coesistenza possibile?
L’emergenza COVID-19 sta mettendo alla prova il nostro paese ed, in particolar modo, le famiglie che si trovano a far coesistere misure restrittive, come l’isolamento, con i comportamenti speciali del proprio caro che vive con la Demenza.
Tra i comportamenti unici delle persone con Demenza, uno in particolare, in questo delicato frangente, rischia di far rompere gli equilibri e la serenità familiare: sto parlando del wandering o vagabondaggio.
La comunità scientifica definisce il vagabondaggio come un disturbo, in particolare un disturbo del comportamento della persona che convive con la Demenza; il modello sociosanitario ed organizzativo Sente-Mente®, dove la medicina vede un “problema”, sceglie di cogliere invece una opportunità. L’opportunità di dare a questa manifestazione una lettura diversa, che profuma di attenzione, ascolto, rispetto verso la persona con Demenza e la sua storia di vita.
Quando la persona che convive con la Demenza, a causa delle sue difficoltà cognitive, non è più in grado di comunicare e far fronte in maniera efficace ai propri bisogni e desideri, le parole che non è più in grado di pronunciare si trasformano in atti, in comportamenti.
Il vabondaggio è una delle tante manifestazioni scaturite da “parole” non pronunciate, da esigenze, bisogni e desideri presenti, talvolta impellenti, ma difficilmente trasmissibili. Le manifestazioni comportamentali, il vagabondaggio, sono il linguaggio attraverso il quale la persona ci parla e ci racconta degli stati di piacevolezza o malessere che lo attraversano interiormente.
Teniamo presente che il movimento è un bisogno fondamentale: siamo fatti per muoverci!
Allora cerchiamo le strategie per dare valore al movimento, invece di cercare di bloccarlo o di far stare fermo l’altro (ripetere “stai fermo”, “dove stai andando?”, o “dove vuoi andare”, o sgridare può provocare re-azioni ed emozioni come rabbia, frustrazione, sentirsi ancora di più rinchiuso o sorvegliato)
Connettiamoci al nostro bisogno di muoverci per comprendere il loro!
– quando io esco di casa è perché sto andando a fare la spesa, al lavoro, ad incontrare una persona…le persone con demenza desiderano uscire proprio come lo desideriamo noi, vanno incontro ai loro desideri…ma “noi usciamo” e loro scappano, o sono in wondering questo fa parte dello stigma che si è costruito intorno alle persone che vivono con la demenza e che aumenta la preoccupazione dei familiari, ma anche degli operatori nelle Rsa e dei carepartner.
Proprio come noi, le persone che vivono con demenza si muovono per un motivo e sta a noi cercare di comprenderlo per rispondere al meglio al bisogno o desiderio “nascosto”!
Pensa anche solo al desiderio di alzarti dopo essere stato seduto per un po’ e ai doloretti che il nostro corpo ci fa percepire quando ci dobbiamo rimettere in moto perché abbiamo il desiderio di sgranchirci le ossa facendoci lamentare di essere stati “troppo seduti o fermi”!
Quando il corpo ha tanta energia da incanalare e le facoltà cognitive non sono di supporto, al nostro caro non rimane che..muoversi!
Quando il corpo è stanco, non trova pace e desidera giacere nel posto più caro che abbiamo al mondo chiamato “casa”, al nostro caro non rimane che..muoversi!
Muoversi per raggiungere l’oggetto dei propri desideri, muoversi per vincere la noia, muoversi per esprimere l’impazienza, una emozione impellente etc.
Muoversi può essere una manifestazione di re-azione a modifiche dell’ambiente, delle routine, delle relazioni, delle condizioni fisiche…
Tutte modificazioni che si stanno realizzando in questo periodo di emergenza COVID-19!
Questo camminare incessante, come un linguaggio da interpretare, richiede l’attenzione e la capacità del famigliare di porsi delle domande:
- Il mio caro sta fisicamente bene? Ad esempio: No febbre, no dolori articolari, no afte in bocca etc.
- forse il nostro caro ha bisogno di andare in bagno e dimostra questo bisogno fisiologico attraverso il cammino (muoversi mette in moto anche il nostro intestino!): offrire l’accompagnamento in bagno diventa una occasione anche per lavare le mani e dedicare un massaggio che aiuta la persona a rilassarsi…ma come offrire l’accompagnamento? (…sai…abbiamo fatto colazione da un po’…io ho proprio bisogno di andare in bagno, anche tu magari?…che ne dici se andiamo insieme?)
- Ho modificato o si è modificato qualcosa nell’equilibrio dell’ambiente in cui vive il mio caro? Ad esempio: rumore dei vicini ora sempre presenti in casa, cambiamento di abitudini consolidate etc.
- Qualcosa è cambiato nella routine della nostra relazione o della gestione dell’affetto di altri cari? Ad esempio: minori visite, uso di mascherine, mancato contatto fisico etc.
Attraverso questi spunti, potrebbe sorgere nella mente di qualche famigliare una riflessione importante che possa guidare i loro comportamenti.
Il vagabondaggio, nonostante le restrizioni a cui siamo sottoposti, è una manifestazione comportamentale che non può essere arginata. Essendo uno scarico di energia, il wandering deve trovare accoglimento nonostante la situazione in cui ci troviamo: questo significa che dobbiamo lavorare interiormente e nella pratica per saperlo accogliere.
- il primo punto riguarda le calzature: assicuratevi che il vostro caro abbia ai piedi non ciabatte ma pantofole o calzature sicure, che tengano in sicurezza la caviglia e che gli possano evitare così rovinose cadute.
- Se possedete un cortile privato, in cui la persona che convive con la Demenza possa camminare senza incontrare nessuno (in ottica di evitamento del contagio), sfruttatelo il più possibile. Poco importa se i vicini lo vedranno muoversi ripetutamente, lasciate che il vostro caro possa esprimersi liberamente.
- Se il vostro caro ha invece la necessità di muoversi in casa è necessario predisporre l’ambiente affinché possa farlo in sicurezza.
È importante spostare i mobili che potrebbero essere di intralcio al suo camminare, attenzione ad eventuali specchi/lampade che potrebbe urtare, togliete, se potete, i tappeti affinché non diventino fonte di cadute ed attenzione ad alcuni detergenti per pavimenti che rischiano di rendere il suolo scivoloso.
Se volete potete lasciare tutte le porte aperte affinché il vostro caro possa prendere possesso e farsi spazio nell’ambiente. Al contrario, se una camera non è in sicurezza o non desiderate che venga visitata, ricordatevi di chiudere le porte.
Se presenti, sotto la vostra attenta supervisione, potrete utilizzare anche i perimetri dei balconi: una boccata di aria fresca e qualche raggio di sole sono un toccasana per il vostro caro!
- potrebbe avere sete o fame (allora possiamo proporre un sorso d’acqua o un frutto, preparare insieme una tisana o un caffè); assicurati che la persona rimanga sempre ben idratata ed abbia a disposizione qualcosa da mangiare per evitare un calo delle energie.
- Offritegli dei piacevoli pit stop, non solo per qualche spuntino bensì anche per una piacevole carezza.
- valorizzate la passeggiata in casa: oltre a mettere in sicurezza la camminata (togliere tappeti, oggetti in cui potrebbe inciampare o con cui potrebbe farsi male), allo stesso tempo lasciare dei fuochi di interesse (una foto di famiglia, un quadro con un paesaggio, qualcosa che richiami il lavoro che faceva) e proprio come si farebbe all’esterno, si può passeggiare insieme all’interno osservando e raccontando cosa c’è, cosa si vede allacciandosi all’emozione legata a quel quadro (“è la chiesa dove ci siamo sposati…che emozione quel giorno!…);
parlare della casa e di quanto impegno si è messo per costruirla insieme;
osservare dal balcone o dalla finestra il panorama ascoltando i suoni della natura e, perché no, ascoltando il silenzio;
aprire la finestra e prendere una boccata d’aria respirando profondamente insieme contando fino a 4 mentre inspiro e fino a 4 mentre espiro;
osservare che le strade sono vuote e con calma spiegare perché;
lasciare che la persona possa muoversi ed esplorare l’ambiente, rimanendo seduti in un posto da cui è possibile vedere ciò che fa;
è fondamentale mantenere la propria calma interiore (loro sentono le nostre emozioni e ne sono influenzati);
questo nuovo modo di esplorare gli spazi farà vivere a tutti e due un modo nuovo di vivere la casa evidenziando le cose belle che ci sono!
Se volete comunicare con il vostro caro durante il suo camminare, ponetevi a fianco a lui come se passeggiaste insieme. Se non siete sicuri di essere ascoltati, utilizzate lo sguardo ed il contatto fisico, se gradito, finché il vostro caro vi intercetti. Se necessario, potevi di fronte a lui, ma con estrema attenzione ai modi: dolcezza e delicatezza la fanno da padroni per prevenire reazioni di paura o attacco.
Ponendosi in ascolto di questo speciale comportamento, nascosto tra le pieghe della difficoltà, si potrà cogliere l’opportunità di svelare quanto ancora si cela nel cuore dei nostri cari.
- sperimentare momenti di ascolto della musica a 432Hz facilmente reperibili nei canali YouTube
- porre molta attenzione all’utilizzo della televisione scegliendo i programmi da guardare tenendo ben presente che la persona con demenza può non comprendere a livello cognitivo l’informazione, ma oltre a sentire le emozioni e rispecchiarle, percepisce informazioni visive, suoni e il tono delle comunicazioni che possono scatenare reazioni. É bene scegliere con accuratezza cosa guardare insieme e per brevi momenti.
Sentiamo il carico dell’assistenza durante i momenti di vagabondaggio?
Occorre provare a modificare il punto di vista..
E se provassimo a trasformare la parola Wandering in Wonder-ing?!
La parole “Wonder”, in inglese, significa meraviglia! Stupore! Prodigio!
- Coinvolgere nelle attività domestiche: lasciando dei punti di attrazione come delle tazze al lavandino da poter lavare o una bacinella per lavare un capo della biancheria con la saponetta, preparare sul balcone o in giardino dei vasetti e preparare per seminare delle piantine, o preparare insieme un impasto per fare il pane o la pasta a mano (manipolare un po’ d’acqua e farina, anche se si mette in bocca non fa male…o dei biscotti sbriciolati da mescolare con dello yogurt o ricotta per preparare un dolce), lasciare della biancheria da piegare…
- possiamo scegliere la sua musica preferita e perché no ballare insieme quel walzer che piace tanto, proponendo così un modo diverso e piacevole per muoversi;
- sperimentare momenti di ascolto della musica a 432Hz facilmente reperibili nei canali YouTube
- porre molta attenzione all’utilizzo della televisione scegliendo i programmi da guardare tenendo ben presente che la persona con demenza può non comprendere a livello cognitivo l’informazione, ma oltre a sentire le emozioni e rispecchiarle, percepisce informazioni visive, suoni e il tono delle comunicazioni che possono scatenare reazioni. É bene scegliere con accuratezza cosa guardare insieme e per brevi momenti.
Sentiamo il carico dell’assistenza durante i momenti di vagabondaggio?
Occorre provare a modificare il punto di vista..
E se provassimo a trasformare la parola Wandering in Wonder-ing?!
La parole “Wonder”, in inglese, significa meraviglia! Stupore! Prodigio!