Giornata mondiale dell’anziano
Il 1° ottobre, giornata mondiale dell’anziano, all’EOS di Bolzano (Rencio, ore 17), ASAA e SOCREM organizzano insieme un’importantissima conferenza informativa su “Violenza sugli anziani”.
La dott.ssa Paola Taufer (nella foto a destra), nota psicologa e psicoterapista di Trento, fondatrice della SIPAA (Società Italiana Psicologia Adulto Anziano) che si occupa da anni di conflitti generazionali e di problemi nelle situazioni di assistenza, illustrerà le forme differenti di violenza e indicherà le strategie per evitarle.
Tutti gli interessati sono cordialmente invitati;
si chiede l’iscrizione all’evento gratuito,
entro e non oltre il 30.09.2019,
attraverso: info@socrembz.it o info@asaa.it
o chiamando il numero verde 800660561. (ehm)
VIOLENZA SUGLI ANZIANI:
Ciò che vediamo è solo la punta dell’iceberg
Ulrich Seitz (nella foto al centro), Presidente dell’ Associazione Alzheimer Alto Adige ASAA, ricorda che ogni 1° ottobre si festeggia la giornata mondiale delle persone anziane. Questa giornata ha l’obiettivo di sensibilizzare e accrescere la consapevolezza sui temi relativi agli anziani sia per quanto riguarda le difficoltà specifiche di questa fase della vita, sia per ricordarci l’importanza del loro ruolo.
La ricorrenza della giornata internazionale dell’anziano è stata istituita nel 1990 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Il presidente ONU Ban Ki-moon invita tutti a prendere attivamente parte nel favorire la completa integrazione degli anziani nella società; ciò valorizza la dignità della persona anziana e anche la società può trarre ampi benefici da questo scambio. L’anzianità è una tappa evolutiva ricca e importante, parte integrante e traguardo della vita di ogni essere umano. Come ogni fase della vita, l’anzianità porta con sè dei benefici ma anche delle difficoltà: se da una parte una persona che ha così tanta vita alle spalle raggiunge uno stadio ricco di esperienza e saggezza, dall’altra parte la possibilità che è lasciata loro di esprimerla e trasmetterla non è ancora sufficiente.
L’obiettivo è guidare le generazioni più anziane a prendere parte integrante nella società facendo comprendere quanto il loro contributo, così ricco di vita vissuta, sia prezioso tanto per chi lo da quanto per chi lo riceve.
È importante che le persone anziane possano continuare a sentirsi utili e a vivere una vita piacevole e appagante, ancora ricca di stimoli e di sensazioni positive. Tra i lavoretti di bricolage e di cucito, un’attività che mantiene il cuore giovane è senza dubbio essere un nonno.
Il contatto diretto tra la generazione più anziana e quella più giovane è un prezioso momento di scambio dove i più piccoli apprendono dal vissuto dell’anziano, che riceve in cambio momenti spensierati dove può trasmettere il proprio sapere e donare il proprio affetto.
Quest’anno in occasione della giornata mondiale delle persone anziane, le 2 associazioni amiche “ASAA – Associazione Alzheimer Alto Adige” e “Socrem – Associazione Altoatesina per la cremazione“ hanno deciso di organizzare un evento comune ed in stretta collaborazione per ricordare l’importanza della giornata del 1 ottobre e di invitare la Dott.ssa Paola Taufer, nota psicologa di Trento come relatrice per approfondire la tematica “violenza sugli anziani”. Paola Taufer lavora con grande successo attraverso incontri dal vivo o distanza, affrontando le problematiche tra le generazioni e di medicina di genere. Durante i suoi studi ho approfondito l’attualissima tematica dell’invecchiamento, fondando la SIPAA (Società Italiana Psicologia Adulto Anziano), occupandosi inoltre di malattia sia dal punto di vista di chi vive questa situazione in prima persona che da quello dei familiari e dei caregiver.
Ulrich Seitz, Presidente di ASAA ricorda che la tematica della violenza sugli anziani venne alla luce in forma molto evidente nel 1975, quando si iniziò a parlare di “Granny Battering”, ovvero violenza nei confronti delle nonne. Tuttavia esso ha origini più remote, poiché già nei tempi antichi e in molte culture diverse la condizione di anziano era vista in una dicotomica veste: infatti, se da una parte poteva rappresentare l’idea di saggezza e veniva considerato la memoria di un popolo, dall’altra poteva essere visto come persona inutile e di peso sia per le famiglie sia per la società.
Secondo l’ultimo rapporto dell’OMS dell’ann0 2018, 1 anziano su 6 (141 milioni di persone) ha subito una qualche forma di abuso durante lo scorso anno.
La violenza fisica
Può sembrare più semplice accorgersi della presenza di maltrattamento fisico, in quanto i segni rimangono sul corpo. In realtà, in molti casi che avvengono sia nelle abitazioni sia nelle strutture che si occupano di anziani, la presenza di ematomi o di tagli, può essere imputata a cadute dell’anziano. In certi casi i traumi vengono assestati in parti del corpo non visibili (come il tronco) e quindi possono svanire prima che vengano scoperte.
La violenza psicologica.
Altrettanto grave (e forse ancora peggiore) è l’abuso psicologico.
In questo caso ciò che separa una semplice “sgridata” benevola, dall’offesa e dalla mortificazione dell’anziano è un filo molto sottile, talvolta invisibile.
Vi sono due grandi segmenti di violenze psicologiche.
- La violenza economica
Un’altra grande fascia di abusi, cresciuta molto negli ultimi decenni, è quella della violenza economica: include furti, estorsioni, eredità anticipate o firme forzate. - L’incuria e le altre forme di violenza
Si tratta della negazione di necessità basiche, cure adeguate, assistenza quotidiana e incuria (es. lasciare la persona anziana con i vestiti sporchi).
In alcuni casi si parla anche di violenza medica, quando vengono negati farmaci, visite mediche, ausili indispensabili per mantenere una qualità di vita accettabile.
Si parla anche di self-neglect, quando è l’anziano che, privo di speranza, si lascia andare.
Chi sono gli abusanti?
Se un tempo il ritratto del maltrattante era un famigliare o un parente con difficoltà economiche unite a problemi alcool-correlati, attualmente vi è una percentuale più alta di figure familiari con presenza di stati depressivi e soprattutto altissimi livelli di stress, che possono portare a perpetrare una qualche forma di violenza sui più deboli, ma ancor più caregiver extrafamiliari (operatori, badanti) con malesseri psico-fisici e lavorativi di cui non sono consapevoli e che portano inevitabilmente a far ricadere insoddisfazione e rabbia sulla persona di cui dovrebbero prendersi cura.
COSA FARE?
Taufer, Seitz (ASAA), Ferretti (SOCREM) sono convinti che per ridurre episodi di violenza verso le persone anziane è necessario lavorare a più livelli:
Partendo da campagne di sensibilizzazione pubbliche e professionali, ad interventi di screening (di potenziali vittime e abusanti), a programmi intergenerazionali anche scolastici, fino ad interventi più specifici di prevenzione e gestione del burn-out (l’esaurimento psico-fisico di chi si prende cura), sia negli operatori sanitari e socio-sanitari sia nelle figure assistenziali private, che vanno prima di tutto adeguatamente formate.
Tutti gli interessati sono gentilmente invitati
alla relazione della Dott.ssa Paola Taufer,
che si terrà il giorno 01.10.2019 alle ore 17
presso la Cooperativa EOS in Via Rencio, 42 a Bolzano.
Si chiede l’Iscrizione all’evento gratuito,
entro e non oltre il 30.09.2019,
attraverso: info@socrembz.it o info@asaa.it
o chiamando il numero verde 800660561