Articolo sul giornale Alto Adige, sabato 12 dicembre 2018
Ecco il documento da scaricare: Monsorno_New-York
Articolo sul giornale Alto Adige, sabato 12 dicembre 2018
Ecco il documento da scaricare: Monsorno_New-York
Giovedi 6 dicembre 2018 sono stati distribuiti gli attestati alle 12 frequentanti del corso pilota di qualificazione per badanti, iniziato il 20 ottobre. Corso che verrà ora replicato da gennaio 2019, con una particolare attenzione all’assistenza delle persone affette da demenza, ed al quale ci sono già diverse richieste di iscrizione visti i risultati molto buoni del corso appena concluso.
Gli interessati ad iscriversi alla nuova edizione del corso possono chiedere informazioni a Cedocs, telefono 0471930096, o all’associazione Alzheimer 0471051951.
Tra gli argomenti trattati nel corso vi è quello dell’alimentazione delle persone anziane e della capacità di proporre alle persone assistite quei piatti tipici della tradizione locale che li faccia sentire contenti e soddisfatti di assaporare i vecchi gusti conosciuti.
A supporto di questa lezione del corso, ASAA ha preparato un opuscolo di ricette che vi invitiamo a consultare.
In Italia, attualmente è più di un 1 milione di persone che soffrono di demenza. In Alto Adige sono circa 13.000, secondo le ultime stime.
I sintomi possono essere: perdita significativa della memoria (amnesia); cambiamenti di comportamento e alterazione della personalità; perdita di iniziativa e di interesse; problemi di linguaggio (afasia); confusione; perdita di orientamento nello spazio e nel tempo; incapacità a riconoscere persone, cose e luoghi (agnosia); incapacità a compiere gli atti quotidiani della vita – lavarsi, vestirsi, mangiare (aprassia); deliri e/o allucinazioni; totale dipendenza da chi assiste.
Il corso di qualificazione per badanti e familiari, impegnati nell’assistenza di malati, affetti da demenza, iniziato il 20 ottobre scorso, si conclude giovedì 6 dicembre al pomeriggio. La frequenza delle 12 corsiste è stata praticamente totale e la soddisfazione delle corsiste completa.
Il corso mirava a formare le badanti soprattutto ai compiti di compagnia della persona assistita, con lezioni dedicate agli aspetti relazionali, alle modalità di lettura, ai giochi, alla preparazione di pietanze tipiche, ma sono state tenute anche lezioni su aspetti di carattere assistenziale, di primo soccorso, di domotica, modalità per il sollevamento dei pesi, approfondimenti sulle particolarità dei malati di forme di demenza.
Le badanti hanno ricevuto anche nozioni di carattere giuridico attinenti la loro attività.
Il corso ha voluto essere un’iniziativa che affianca ed integra i percorsi di formazione organizzati dalla Provincia per il personale di cura ed assistenza di persone anziane.
L’organizzazione è stata curata dall’associazione Alzheimer Alto Adige ASAA e dalla agenzia formativa Cedocs, con l’appoggio della Fondazione Podini e il contributo della Provincia Autonoma di Bolzano, Formazione professionale italiana.
Seitz ricorda che purtroppo la malattia, che colpisce prevalentemente gli anziani, si sta diffondendo sempre di più anche in Alto Adige, tra persone più giovani. Effettivamente, i nostri gruppi di auto-aiuto sono regolarmente in contatto con persone giovani da 30 e 59 anni. Solo nelle ultime settimane sono venuti a conoscenza di 10 nuovi casi di giovani, ancora pienamente attivi nella vita lavorativa, nella città di Bolzano. In totale siamo a conoscenza di ca. 50 casi in tutta l’Alto Adige, di giovani, che hanno avuto
Il coraggio di fare “l’outing” ed ammettere queste difficoltà, tante collegato ad una serie di pregiudizi, soprattutto per chi sta ancora nella vita lavorativa. Si tratta di un fenomeno molto preoccupante, dice Seitz, perché ci mancano le risorse, nonché i piano diagnostici terapeutici per aiutare questa specifica categoria di pazienti”. Questa situazione mi rende particolarmente triste, sottolinea Seitz.
Un problema particolare rappresenta in questo contesto lal cosiddetta demenza fronto-temporale, che rappresenta una malattia che colpisce principalmente la parte frontale e laterale del cervello e causa anormalità del comportamento, della personalità, del linguaggio e del movimento. Ricordiamo che con il termine demenza si indicano un insieme di malattie che portano a una perdita progressiva delle capacità mentali. Sono causate da danni alle cellule nervose (neuroni) che ostacolano sempre più gravemente le normali funzioni del cervello.
A differenza delle altre demenze, che affliggono generalmente persone di oltre 65 anni di età, la demenza fronto-temporale tende a manifestarsi in persone più giovani. La maggior parte dei casi accertati (diagnosticati) riguarda persone tra i 45 ed i 65 anni di età, sebbene possa manifestarsi anche in persone più giovani o più anziane. Come altri tipi di demenza, la demenza fronto-temporale tende effettivamente a progredire e a diventare più grave con il passare del tempo.
Articolo Alto Adige del 4-12-2018
Come referente del Consiglio Comunale per le problematiche dei disabili, vorrei cogliere l’occasione per esprimere alcune considerazioni in occasione della giornata mondiale delle persone con disabilità il 3 dicembre.
Vorrei esprimere il mio ringraziamento al sindaco Renzo Caramaschi, nonché a tutto il Consiglio Comunale per il loro impegno a livello politico/istituzionale, per il loro supporto nell’abbattere “muri” e far crollare le barriere fisiche e culturali, che impediscono una piena partecipazione dei diretti interessati con handicap alla vita della società. Una tematica che mi sta a cuore è il concetto di lavoro, che secondo la mia visione si deve associare anche nella città di Bolzano a quelli di creatività, produttività, autostima, realizzazione dei propri desideri e soddisfacimento dei propri bisogni. Inoltre il lavoro è fonte di rapporti sociali, di scambio e di confronto ed è forse il modo più evidente per combattere la discriminazione culturale e sociale. In quest’ottica vorrei elaborare delle proposte concrete di ottimizzazione e di miglioramento della qualità nella vita quotidiana, a favore di persone con disabilità. Nonostante il fatto che molte persone disabili siano in grado di lavorare, un numero significativo di loro abbandona il lavoro prematuramente per diversi motivi: reale disabilità fisica, frettolosa decisione di un datore di lavoro disinformato, valutazione non realistica del proprio stato da parte della persona stessa.
Pertanto, servono ancora tante iniziative pratiche per affermare e rendere Bolzano una città aperta per i fabbisogni delle persone disabili e di essere accogliente anche per gli ospiti che ci vengono trovare.
Come obiettivo centrale per Seitz risulta comunque lo sforzo continuo di aumentare le occasioni di lavoro per le persone con disabilità. Seitz ha effettuato per tutto l’anno 2018, sopralluoghi in tutti i quartieri della città di Bolzano e nota una carenza di informazioni riguardante la concreta offerta di lavoro per categorie specifiche. In tale senso saranno organizzate in tempi brevi incontri di formazione con le varie categorie di rappresentanza (APA, Unione Commercianti, Associazione Albergatori), per poter sensibilizzare ulteriormente le aziende bolzanine e le famiglie alla creazione di nuovi posti di impiego. Sono troppi ragazzi e giovani, fermi a casa senza prospettive chiare nella vita. Questo è un dato triste e va assolutamente affrontato con tutte le forze e risorse possibili, ribadisce Seitz.